1) ASCIA DI KYNISKOS (British Museum,
Londra)
L'ascia votiva da San Sosti è un'ascia
particolare di bronzo, da un'estremità ascia, dall'altra martello,
rinvenuta nel 1846 nei pressi del Santuario della Madonna del
Pettoruto di San Sosti, Calabria, provincia di Cosenza. Tra il 1857 e
il 1860 fu acquistata dal collezionista e orafo romano Alessandro
Castellani, da cui passò nel 1884 al British Museum di Londra, dove
è esposta tuttora. Su di essa fu incisa una dedica importantissima,
in dialetto acheo scritto in alfabeto dorico, dal cui esame si fa
risalire al VI° secolo a.C. Nell'epigrafe è l'oggetto stesso a
parlare ed afferma di essere sacro ad Era e di essere offerto da
Kyniskos. Ma chi era Kyniskos?
Molto probabilmente si trattava di un
pugile, proveniente dalla città greca di Mantinea, già vincitore
dell'Olimpiade a metà del VI sec. a.C. Questo personaggio, che
grazie al ritrovamento del reperto in questione riaffiora da un oblio
millenario, nel suo tempo divenne famoso a tal punto che - tra il 460
ed il 450 a.C. - il celeberrimo scultore Polikletos ne commemorò la
memoria con una scultura in bronzo. Nel 1857, certamente, il reperto
si trovava custodito ancora a San Sosti, molto probabilmente nelle
mani di uno spregiudicato quanto bramoso signorotto. Rimane, tuttavia, un mistero il
percorso che portò la nostra scure nelle mani del mercante romano di
reperti archeologici Alessandro Castellani. La scure di Kyniskos nel
marzo 1884 era ancora a Roma, quando il Consigliere Comunale Dr.
Rigetti invitò, purtroppo, invano le Autorità di Governo ad opporsi
alla vendita posta in essere dagli eredi delle preziose collezioni di
Alessandro Castellani.
2) FONTE BATTESIMALE DEL PATHIRION (Met,
New York)
Questa fonte battesimale in marmo venne
realizzata nel 1137 probabilmente in Sicilia e poi trasportata in
Calabria presso l'abbazia di Santa Maria del Patire, nei pressi di
Rossano Calabro.
Il Luca menzionato nell'iscrizione è
stato il primo abate capo dei monasteri a Messina, in Sicilia. Le
croci greche e la decorazione a pergamena riflettono una fusione di
vocabolari artistici locali e bizantini. Dalla scheda tecnica del Met
risulta che questa scultura marmorea sia passata dalla proprietà dei
Baroni Compagna di Corigliano a quella del banchiere americano J. P.
Morgan. Oggi è conservata nelle sale del Met di New York.
3) CAVALLO DI BRONZO DI LOCRI (Met, New
York)
A passeggio; corpo lungo e snello,
zampe corte, una lunga coda che arriva alla base, a cui è attaccata;
fusione solida. Questo reperto archeologico in bronzo, della misura
di 16,8 cm x 15 cm, datato circa 570 a.C., fu quasi senza dubbio
trafugato dagli scavi di Locri Epizephiri. Le uniche note di
provenienza presenti nella su scheda tecnica del Met di New York
citano che nel 1907 fu prestato al museo dal banchiere americano
Junius Spencer Morgan e donato definitivamente dai suoi eredi nel
1958.
Testa e spalla destra di una dea,
scultura datata V° secolo a.C. Capelli in riccioli stretti a
cavatappi; indossa orecchini rotondi (conservato solo il lato
sinistro), un velo e un copricapo alto, la maggior parte dei quali è
rotto. Punta del naso scheggiata. Questa piccola scultura in marmo, alta circa
17 cm, si dice provenga da Sibari (fonte: scheda tecnica del museo). Dalle note sulla provenienza sappiamo che venne acquistata nel 1901 in Sicilia
dal collezionista d'arte americano Edward Perry Warren (non si conosce nome e natura giuridica del venditore); nel 1901 fu
venduta da E. P. Warren al Museum of Fine Arts di Boston.
5) ANTEFISSA CON TESTA DI GIOVANE (Mfa,
Boston)
Della misura di 20,4 cm x 21 cm, questa
antefissa (elemento di copertura dei tetti negli edifici greci) è
decorata con testa giovanile in rilievo, con capelli ricci, alati,
che indossa una pelle di leone. Rosa sul viso; resti di linee nere
intorno agli occhi. Venduta da Edward Perry Warren al MFA nel 1900.
Nei registri del collezionista americano la sua provenienza è
individuata nelle vicinanze d'antica Sybaris.
Aryballos (bottiglia d'olio) in
terracotta a forma di due teste, una maschile e una femminile. Alta
circa 11 centimetri e prodotta a Locri Epizefiri. Un'imitazione di un
tipo greco orientale. Quasi certamente trafugata dagli scavi
dell'Antica Locri, fu venduta al British Museum dall'archeologo e
diplomatico britannico Sir William Hamilton (non è dato sapere come
ne sia venuto in possesso).
Reperti bronzei risalenti all'inizio
del V° secolo a.C., scoperti nel sito archeologico dell'Antica
Locri. La loro altezza è di circa 19 cm. Acquistato dal Pergamon
Museum di Berlino nel 1865. Dalla scheda tecnica non è dato sapere
altro sulla provenienza e sul venditore.