Salvatore Dessì, architetto
Localizzazione:
località Arcavacata nel comune di Rende, Cosenza.
Autore:
Gregotti Associati.
Data:
1973-1981.
Questo
importante complesso universitario nasce negli anni settanta su
progetto di uno degli studi di architettura più famosi al mondo.
L’idea geniale che lo caratterizza è quella di disegnare sul
territorio sul quale si insedia un lunghissimo ponte, pedonale e
carrabile, che collega due ambiti del territorio rendese, diventando
così un immaginario simbolo di collegamento culturale e sociale,
intorno al quale si aggregano i cosiddetti “cubi”, cioè le
strutture che ospitano i dipartimenti e le aule didattiche delle
singole facoltà universitarie.
Oggi,
quel ponte, è il luogo di socialità per eccellenza del campus, il
posto dove gli studenti si incontrano, studiano, si intrattengono, e
fanno le attività più disparate. L’edificio della UNICAL è una
delle architetture più significative ed interessanti della Calabria,
e che è stata imitata, per la sua originalità e funzionalità,
anche in altri contesti europei. Per chi non lo avesse mai fatto,
questa struttura merita una visita, e quanto meno una passeggiata sul
suo ponte.
2) Centro polifunzionale del Parco Nazionale del Pollino
Localizzazione: località Campotenese nel comune di Morano Calabro, Cosenza.
Autore: MAC, Mario Cucinella Architects.
Data: in corso di completamento.
Lo studio MAC, uno dei più rinomati in Italia per la sua ricerca eco-sostenibile nelle architetture contemporanee, ha progettato, e quasi realizzato, su commissione dell’Ente Parco Nazionale del Pollino, questa opera che sarà il centro servizi per il turismo montano nel parco. Posizionato in prossimità dell’uscita autostradale della A2, Autostrada del Mediterraneo, sorge su un sito che fino a qualche decennio fa era occupato da una segheria, ed era anche il punto di sbarco di una teleferica che trasportava il legname dalle cime delle montagne vicine. La sua forma trapezoidale ha in sé il senso della catasta di legno, elemento tipico e fortemente presenza di quel luogo. Il forte valore simbolico lo rende particolarmente connotante per il paesaggio e risulta un attrattore comunicativo molto forte.
3) Castello
di San Fili
Localizzazione:
comune di Stignano, Reggio Calabria.
Autore:
sconosciuto.
Data:
1710.
Credo
che la Calabria sia piena di questi tesori storici, spesso nascosti e
poco conosciuti. Qualche anno fa, un amico, mi portò a visitare
questa meraviglia, in un podere delle campagne reggine, su un
promontorio che guarda l’immensità del panorama calabro. Si tratta
di un piccolo edificio dalla originalissima pianta triangolare, con
tre torri ai rispettivi spigoli ed una affascinante scala rampante
che, sulla facciata principale, segna l’ingresso protetto al piano
superiore. Sì, l’ingresso era protetto, perché questo piccolo
edificio era una dimora fortificata, di proprietà dei latifondisti
dell’epoca, e doveva proteggersi dagli attacchi esterni dei
briganti. Visitarla è un tuffo al cuore, perché si scopre una
Calabria fatta di meraviglia e piena di storia.
4) Il
collezionista di venti
Localizzazione:
comune di Pizzo Calabro, Vibo Valentia.
Autore:
Edoardo Tresoldi.
Anno:
2013.
Non
è propriamente un’architettura, ma è come se lo fosse. L’opera,
realizzata in rete metallica, costruita dall’artista Tresoldi,
ormai figura di rilievo nel panorama della land art mondiale, è
posizionata ai piedi del castello della cittadina di Pizzo. Disegna
un uomo seduto immerso nella visione del mare, del suo tramonto e
delle bellezze mozzafiato di una costa, tra le più belle sul
pianeta. È un’installazione artistica, ma è diventato anche un
pezzo del costruito della città: attraverso di essa, e dentro di
essa, si fondono le case, il cielo, il mare, la luce. Il suo volume
trasparente è come una casa che si lascia guardare nel suo interno e
che lascia guardare oltre. Ammirarla al tramonto, mettendosi alle sue
spalle, è come raccogliere ogni raggio di luce che viene dal mare,
filtrato dall’anima del pescatore che sogna l’infinito dei suoi
viaggi in mare.
Localizzazione:
comune di Reggio Calabria, Reggio Calabria.
Autore:
Flaminio De Mojà.
Data:
1936.
Per
chi non lo sapesse, la Calabria è ricca di architettura del
ventennio fascista, spesso denigrata per essere l’espressione di un
regime totalitario, ma oggi rivalutata, invece, come testimonianza
del periodo razionalista, fervido e creativo, che questa disciplina
ha vissuto agli inizi del novecento.
Questo
di Reggio Calabria, è uno degli esempi più significati e
particolari che si trova nella nostra terra, per la sua impostazione
architettonica, e per la sua qualità formale e funzionale.
L’edificio, posto all’angolo di una strada e di una piazza, è
composto da due elementi, uno più rigido e schematico, da un lato,
ed un altro più plastico e morbido, dall’altro, divisi da una
torre angolare, che è diventato negli anni il riferimento simbolico
ed iconografico di un pezzo di quella città. La
curiosità di questo palazzo sta nella parte di sinistra, quella più
tondeggiante: essa infatti è direzionata verso il mare, e la sua
forma ricorda la prua di una nave, pronta a solcare le acque dello
Stretto di Messina. Merita
una visita sicuramente.
Salvatore
Dessì nasce a Castrovillari l'otto ottobre 1974.
Si
laurea in architettura presso il Politecnico di Torino nel 1999
Esercita
la libera professione dal 2001, come titolare dello studio “salvatore
dessì architetto”. Vive
e lavora a Castrovillari, in Calabria, Suditalia, nel cuore del
mediterraneo e del Parco Nazionale del Pollino. Fondamentali
nella sua formazione professionale sono state le esperienze legate ai
mondi dell'artigianato e dell'arte contemporanea, dei quali è stato,
ed è, vivace frequentatore.
Dal
suo motto rappresentativo, "vestire lo spazio", prende il
nome il suo omonimo blog, nel quale vengono raccolti alcuni dei sui
scritti sul mondo dell'architettura, dell'arte, della cultura e dei
media.
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