Ci sono regioni, città, piccoli
villaggi tra le cui strade riecheggiano suggestioni letterarie che
talvolta ci rendono le stesse familiari e note ancor prima di
visitarle. Si parte, infatti, alla volta di un itinerario letterario
sia perché la letteratura è una passione che affascina la mente,
sia perché le parole di quell’autore sono state capaci di colpirci
particolarmente. Un filone di turismo letterario
riguarda, naturalmente, i luoghi descritti nei libri. Se un luogo
diventa protagonista di un romanzo, questo potrà avere un ritorno in
termini di visibilità (e quindi anche di turismo) tanto migliore
quanto più sfavillante sarà stato il successo del libro. Turismo letterario può, però, anche
significare viaggiare alla scoperta dei luoghi che hanno dato i natali a
famosi scrittori, oppure delle località in cui i noti autori hanno
soggiornato o nei quali hanno vissuto momenti particolari della
propria esistenza od ancora viaggiare con l'obiettivo di visitare i Parchi Letterari.
(® Frassinelli Editore) |
Visitate, ad esempio, Cosenza ed i luoghi nei quali è stato
ambientato l’ultimo best-seller poliziesco (dal titolo “End Games” - 2007) della serie del Commissario Aurelio Zen, personaggio creato dal famoso scrittore
anglosassone Michael Dibdin e divenuta una seguitissima serie-tv prodotta dalla BBC. Tra
le location cosentine principali citate nel libro di Dibdin vi sono:
il Palazzo della Questura (Via Frugiuele 10), la Chiesa di
Santa Teresa ed i luoghi nelle suoe immediate vicinanze, Corso Mazzini ed i suoi negozi, Via
dell’Autostazione e, nel centro storico, Corso Telesio. Oppure potreste visitare le piazzette, le stradine ed il lungomare di Palizzi Marina, piccola frazione di un centro agricolo nella provincia reggina dove si trova il punto più a Sud della penisola italiana, ed osservare il mucchio di case sul mare o la terrazza affacciata sull'azzurro del cielo dove muove i primi passi la piccola Adelina, bambina dagli occhi grandi e dai capelli nerissimi, protagonista del romanzo di Ada Murolo dal titolo "Il Mare di Palizzi" edito da Frassinelli. Oppure intraprendete un'avventurosa caccia al tesoro, sempre a Cosenza, sulle tracce della tomba (con tesoro annesso) del re visigoto Alarico lasciandovi guidare dagli "indizi" del sommo poeta August Von Platen-Hallermunde soavemente riportati nel suo scritto dal titolo "Das Grab im Busento", magistralmente tradotto nel 1906 da Giosuè Carducci con il titolo "La Tomba nel Busento"ed inserito nella raccolta "Rime Nuove". Attraversate la valle del fiume Savuto e giungete nei pressi di Martirano ripercorrendo "l'ultimo" viaggio della regina di Francia Isabella d'Aragona immortalato nelle Laudi di Gabriele D'Annunzio, che così scriveva:“.....Isabella d'Aragona sentiva già
l'orrore della sorte imboscata ne' monti ove risuona giù per la
costa calabra il maligno guado che lei travolse e la corona.....”. Passeggiate per le stradine di Carfizzi, nella provincia crotonese, il paesino di origine albanese che ha dato i natali, ispirandolo fortemente nella stesura delle sue opere narrative, ad uno tra i più importanti scrittori dei nostri tempi, Carmine Abate, i cui temi prevalenti sono il ricordo delle tradizioni culturali di origine,
soprattutto delle piccole comunità arbëreshë, e l'incontro con le
popolazioni che risiedono laddove più forte è l'emigrazione del
Meridione. Od ancora girovagate tra la "gente d'Aspromonte" nel piccolo paesino di San Luca, situato sul versante ionico reggino, ai piedi del parco nazionale dell'Aspromonte, sulle tracce dei luoghi che videro nascere, muovere ed ispirarono Corrado Alvaro, scrittore, giornalista, sceneggiatore e poeta.
Francis M. Crawford |
Inoltre, presso la Biblioteca "Pietro De Nava" di
Reggio Calabria in sua memoria è stata istituita la Sala Corrado Alvaro, che
contiene gli arredi, i tappeti, i quadri e i libri dello studio dello
scrittore, donati dalla moglie Laura e dal figlio
Massimo. Un ulteriore viaggio a scopo letterario potreste intraprenderlo in direzione San Nicola Arcella, nota località balneare della Riviera
dei Cedri situata su di uno strapiombo di 110 m s.l.m., nella cui Torre di origine saracena (conosciuta anche come "Torre Crawford") era solito dimorare nei primi del '900 Francis Marion Crawford (1854-1909),
scrittore americano, famoso soprattutto per i suoi romanzi storici e
del terrore, il quale, appassionato
di vela e compiendo un viaggio nelle acque del Tirreno
Meridionale, si innamorò
del posto, soprattutto della torre cinquecentesca posta a difesa
delle incursioni via mare. "La torre si erge solitaria su questa
porzione di roccia ad uncino e non c’è casa che si possa scorgere
nel raggio di tre miglia,… quando la abito mi accompagno a due
marinai uno dei quali è un discreto cuoco e quando sono via la
lascio in custodia ad un piccolo essere dalle fattezze simile a
quelle di uno gnomo che in passato era un minatore che mi si
affezionò molto tempo fa...", così lo scrittore descriveva la torre
nel racconto “For the Blood is the life” (1880), che ha per
protagonista Cristina, una donna sensuale e selvaggia che si
trasforma in vampiro e che si chiamava come la donna alla quale
Crawford pagava l’affitto, una zia materna di don Raffaele
Lomonaco. Il romanziere, successivamente, tornò spesso a San
Nicola, dove completò anche uno dei suoi ultimi romanzi “The diva’s
ruby”(1907), soggiornandovi alla ricerca di luoghi e tracce del
passato medievale di questa zona, ambiente ideale per i suoi racconti
intrisi di mistero. Rileggete le pagine dell'Horcynus Orca di Stefano D'Arrigo traghettando lo Stretto da Villa San Giovanni o da Reggio a Messina e viceversa. Lo spazio del Parco Horcynus Orca è
quello in cui si rinnova l'abbraccio, amoroso e tormentato, tra i due
mari e le terre del Peloro che D'Arrigo nomina con una sola parola: scill'e cariddi. Tra gli altri scritti ambientati in Calabria meritevoli di citazione, troviamo: "Ragù di capra", libro giallo di Gianfranco Turano (Ed.Flaccovio), quasi interamente ambientato nella Locride; "La collera" di Andrea Di Consoli (Ed.Rizzoli); "I traditori", romanzo storico di Giancarlo De Cataldo (Ed.Einaudi); "Il giudice meschino" di Mimmo Gangemi (Ed.Einaudi); "MaliNati" di Angela Bubba (Ed.Bompiani).
Tra i Parchi Letterari, definiti "spazi fisici o mentali che hanno ispirato le opere di grandi scrittori", particolarmente attivi in Calabria in quanto ad iniziative culturali ed eventi, elenchiamo i seguenti:
PARCO HORCYNUS ORCA
PARCO TOMMASO CAMPANELLA
Luoghi: I comuni siciliani e calabesi posizionati sullo Stretto
Tel: +39 090 90 32 759
Sito internet: www.horcynusorca.it
E-mail: info@horcynusorca.it
Il Parco Horcynus Orca nasce, nel segno e nel nome del
romanzo di Stefano D'Arrigo, sulle propaggini estreme della Sicilia e della
Calabria, isola e continente divisi e legati da quel mare che da una riva
rimanda all'altra il suo nec sine te nec tecum vivere possum. Lo spazio del Parco Horcynus Orca è quello in
cui si rinnova l'abbraccio, amoroso e tormentato, tra i due mari e le terre
del Peloro. D'Arrigo li nomina con una parola, una delle sue innumerevoli che
ne legano due, scill'e cariddi, e, in questo doppio del nome, che è doppio di
spazio e di tempo, di uomini e luoghi, come tagli di rema nello Stretto, mito e
cronaca, tempo remoto e tempo presente, superficie e abisso, memoria e oblìo,
compongono quella geografia fantastica, eppure assolutamente reale, che si dà
in arte e scienza, poesia e storia. Quindi, non solo spazio 'fisico', spazio
mentale e spazio 'tragico', arricchito, ma anche gravato, di millenari simboli,
archetipi, mitologie che altri prima di D'Arrigo, da Omero in poi, hanno
vissuto, e narrato, che altri narrano e narreranno, ma che nella sua opera
trova una peculiare fisicità e quella voce unica, horcyniana che s'annunciò in
Codice poetico nei prati ora in cenere d'Omero.
PARCO TOMMASO CAMPANELLA
Luoghi: Cosenza
Tel: +39 349 85 44 091
Sito internet: www.parcotommasocampanella.it
E-mail: williamgatto1@libero.it
Il Parco Tommaso Campanella è uno spazio fisico o mentale
che ha ispirato le opere di grandi scrittori, personaggi storici e filosofi
calabresi: Alarico, Federico II, Gioacchino Da Fiore, Bernardino Telesio,
Tommaso Campanella. Dal 2000 sintetizza e combina tra loro, letteratura,
storia, geografia, gastronomia, ecologia, artigianato, astronomia, arte, musica
e teatro in servizi di turismo culturale per la città di Cosenza e la sua
incantevole provincia. Il 1588 è l’anno di permanenza di Campanella a
Cosenza. Campanella vi giunge estasiato dal pensiero filosofico
"innovativo" di Bernardino Telesio e ferma la sua riflessione sul De
Rerum Natura iuxta propria principia, ma non riuscirà mai ad incontrare colui
che gli è maestro nell' "arte del filosofare" secondo il quale la
natura va studiata fuori dai concetti tradizionali (potenza, atto, materia e
forma), seguendo i principi che essa stessa presenta all'osservazione
immediata. Qui inizia a concepire il suo capolavoro "La Città del Sole". Dalla confluenza dei due fiumi
partono i percorsi del giovane fra Tommaso, che durante le sue
"evasioni" dal convento, è costretto ogni volta a guadare il Busento,
poichè il ponte in legno è crollato a seguito di una violenta alluvione,
inerpicandosi sulle falde del colle Pancrazio nel tentativo di incontrare il
suo maestro. Nel corso della sua permanenza cosentina, durata circa tre mesi,
Campanella ha modo di parlare e discutere con diversi personaggi del popolo ed
intrattenersi con la società nobile che vive intensamente un effervescente
Rinascimento.
PARCO OLD CALABRIA - TORRE CAMIGLIATI
Luoghi: Camigliatello Silano, Spezzano della Sila (CS)
Tel: +39 0984 57 82 00
Nel cuore della Sila Grande, a 30 km.
da Cosenza, la Torre Camigliati, monumento di interesse nazionale del
XVIII secolo, immersa in un parco naturale
privato di 60 ettari e circondata da splendidi alberi secolari, ruscelli e prati
multicolori, rappresenta un tipico esempio delle residenze baronali
calabresi e silane in particolare. La Torre, una maestosa costruzione a
tre piani, fu abitata dai Baroni Barracco fino all'inizio del secolo
scorso e, in seguito alla riforma agraria del 1950, che decretò la fine
del latifondo di cui la Torre era l’avamposto montano, fu costretta
ad anni di abbandono e decadenza. Dal 2001 ad oggi, dopo un attento restauro
strutturale e conservativo, sottolineato dall'elegante semplicità
degli arredi, tipici delle case baronali calabresi ed in armonia con
le più moderne tecnologie di comunicazione, è tornata a rivivere con la "Foresteria", semplice ma elegante,
con un’atmosfera di grande charme, come lo era stata per i
viaggiatori che dall’ottocento in poi, ospiti dei Baroni Barracco,
l’hanno citata nei loro diari e
con il "Parco Old Calabria" come centro culturale per lo sviluppo e la
promozione del territorio che trova la sua ispirarazione dai
racconti dei numerosi viaggiatori, stranieri ma anche italiani, che a
partire dal Settecento si spinsero con il Grand Tour alla scoperta
del Sud d'Italia e della Calabria in particolare. A rappresentarli è
stato scelto Norman Douglas, l'autore di “Old Calabria”, uno dei
resoconti di viaggio più celebri e diffusi al mondo ma, accanto a lui, il Parco ha posto tra i suoi ispiratori anche i più antichi
viaggiatori, che prima di lui avevano visitato la regione,
lasciandone memorabili testimonianze: Edward Lear, Francois
Lenormant, George Gissing, Alexandre Dumas, Vivant Denon e Henry
Swinburne, solo per citarne alcuni.
Luoghi: Crotone
Tel: +39 0962 90 87 36 / +39 0962 90 57 84
Fax: +39 0962 90 62 20
E-mail: ladante.kr@virgilio.it
PARCO CORRADO ALVARO
Luoghi: San Luca (RC)
E-mail: fondazione.alvaro@tiscali.it
È uno dei Parchi Letterari ideati da
Stanislao Nievo, pronipote del grande scrittore ottocentesco Ippolito
Nievo, realizzati con il patrocinio dell’UNESCO. Il Parco
Letterario “Corrado Alvaro” nasce con l’intento di far
conoscere i luoghi descritti nelle opere del grande scrittore e
giornalista calabrese, creando su di essi interesse e turismo
culturale. Partendo dalla casa natale di Alvaro, attuale sede della
Fondazione a Lui intitolata, è possibile visitare il piccolo centro
storico di San Luca: la Chiesa Madre di S. Maria della Pietà; i
resti di Palazzo Stranges, citato in “Gente in Aspromonte” e
“L’uomo nel labirinto”; e la Loggia del Petto. Proseguendo
lungo la fiumara del Buonamico, si raggiungono i resti dell’antico
abitato di Potamìa, citato in “La cavalla nera”, abbandonato nel
XVI secolo, e ci si addentra nel cuore dell’Aspromonte, fino al
Santuario della Madonna di Polsi, al quale lo scrittore dedicò la
sua opera d’esordio (1912).